Il programma, molto vasto e articolato, ha compreso eventi sia di natura locale, come il
laboratorio di festarch.lab, nato dalla collaborazione tra festArch e GATR
(Giovani Architetti di Terni) e già sperimentato lo scorso anno; sia eventi che
abbracciano il panorama internazionale, in particolare San Paulo Calling: progetto nato a gennaio
che si propone di studiare le politiche di San Paolo in Brasile, per il
territorio e per il diritto ad un ambiente sostenibile, in relazione con altre
realtà mondiali come Mumbai, Medellin, Roma, Santiago e altre ancora.
Tra le mostre sono stati presentati inoltre i progetti e le
realizzazioni nati attraverso il bando RI.U.SO. per rigenerazione urbana
sostenibile; tra le letture e i seminari, sono state affrontate tematiche generali
su cosa vuol dire “fare la città” oggi, momento storico che si va sempre più
fortemente caratterizzando per la qualità ecologica e la sostenibilità (criteri
attualmente discriminanti per qualsiasi operato); infine tre workshop: “la
lettera architettonica”, “Happinessie Perugia: il mostro della felicità” e
“Parasite Perugia Project”.
Di seguito scatti fotografici di alcuni ospiti presenti alla quarta edizione di FestArch dedicata al tema :
Le città nella città
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ANDREAS GJERTSEN Tyin Tegnestue Architects
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ANDREAS GJERTSEN Tyin Tegnestue Architects
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ANDREAS GJERTSEN Tyin Tegnestue Architects
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L'Architetto Julien De Smedt
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L'Architetto Julien De Smedt
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L'Architetto Julien De Smedt L'editor Matteo Poli
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Il fotografo internazionale Iwan Baan |
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L'Architetto Dan Wood, WorkAC |
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Iwan Baan con Lars Müller
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L'editor Matteo Poli
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ANDREAS GJERTSEN Tyin Tegnestue Architects
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Christiane Burklein |
IL FESTARCH LA NOTTE
MOBILITA' URBANA A PERUGIA
La
particolare conformazione planoaltimetrica del centro di Perugia, in cui sono
concentrate peraltro funzioni di rilievo amministrativo urbano e territoriale
(Comune, Prefettura, Università, attrattori turistici di rilievo, etc.), ha
imposto alle Istituzioni Locali l’adozione delle adeguate strategie operative
in grado di sviluppare il concetto di mobilità urbana a Perugia, pur
salvaguardando la necessaria fruizione di quelle aree centrali che rappresentano
un patrimonio storico/artistico per la città.
Le scale
mobili di Perugia rappresentano quindi il progetto globale dedicato a favorire
il collegamento fra la parte moderna e quella contemporanea di Perugia; la
fragilità del tessuto urbano e le esigenze di carattere ambientale che si
rifanno ad uno sviluppo sostenibile del territorio, hanno inoltre, già da
tempo, indirizzato il comune di Perugia nella ricerca di una politica di
limitazione dell’accesso veicolare sostenuta da interventi in grado di
garantire la mobilità delle persone all’interno del centro storico, il cui
assetto planoaltimetrico, come ribadito, presenta forti dislivelli.
Le scale
mobili quindi, come sistema di viabilità pedonale, nascono all’inizio degli
anni ’80 come progetto di collegamento della parte alta del centro storico con
il sistema di parcheggio di assestamento ordinato per decongestionare i tessuti
storici dal traffico. La prima
scala mobile realizzata collega la centralissima Piazza Italia, posta
sull’Acropoli, con Piazza Partigiani, ai limiti della città storica, ed è divisa
in più tronconi al fine di assecondare in modo armonico l’andamento del
terreno; il percorso meccanizzato è stato realizzato con diversi punti di
raccolta dell’utenza e ha favorito alla città il pieno recupero di ciò che
resta della Rocca Paolina e delle sue antiche strade sotteranee.
E’
quindi un percorso molto suggestivo e rappresenta a tutt’oggi la principale
porta d’accesso alla parte alta del centro storico.
Successivamente,
il secondo tratto di scale mobili ha collegato Viale Pellini con Via dei
Priori, rivitalizzando una delle più belle strademedioevali della città. Il terzo
tratto collega invece Piazzale Europa, Piazzale Bellucci e Corso Cavour.
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